Una giovane orfana incinta si reca sulla tomba del suo fidanzato – trova un vecchio cellulare, lo accende… e sviene. Quello era solo l’inizio.

Era un mattino freddo, coperto, silenzioso. La città si muoveva lentamente sotto un cielo grigio, ma per Lesja il tempo sembrava fermo. Non aveva fretta. Non aveva dove andare, se non lì, al cimitero. Camminava da sola, con un leggero pancione visibile sotto il cappotto troppo grande. Aveva perso il suo fidanzato due mesi prima in un incidente inspiegabile. E ora, incinta e senza famiglia, non le era rimasto altro che quella tomba.

Quel luogo era diventato il suo unico rifugio. Ma quel giorno, qualcosa era diverso.

Lo vide subito: un telefono.

Un vecchio cellulare, con i tasti, nero, appoggiato ai piedi della lapide. Nessun biglietto. Nessun fiore. Solo quel dispositivo fuori posto.

Lesja lo prese. Era freddo, ma acceso. E sullo schermo comparve una sola scritta:

“Per Lesja”

Non c’erano altri messaggi. Nessun numero, nessun menu. Solo quel testo e un pulsante: “Accetta”.

Lo premette.

E perse i sensi.

Quando si risvegliò, tutto era cambiato
Era sera ormai. Il cielo era buio. Il vento le portava i capelli sul viso. Giaceva sull’erba umida, da sola. Il telefono era sparito.

Il battito del suo cuore era così forte da sentirlo nelle tempie. Aveva paura, sì. Ma anche una strana lucidità. Una sensazione che ciò che era accaduto non fosse né casuale né normale.

Qualcuno voleva che trovasse quel telefono. Qualcuno sapeva che sarebbe venuta proprio quel giorno, a quell’ora.

E quel qualcuno la stava aspettando.

Il ricordo di quell’uomo in macchina
Mesi prima, prima che tutto andasse in frantumi, Lesja aveva vissuto un episodio altrettanto misterioso. Era uscita dall’istituto tecnico che frequentava, quando una macchina si era fermata vicino a lei.

Il finestrino si era abbassato.

— Signorina… Lesja?

Lei si era fermata, sorpresa.

— Mi conosce?

— Certo. Sali. Ti accompagno.

Non sapeva spiegare perché fosse salita. Non aveva paura. Lui sembrava tranquillo, non insistente. Aveva un viso che trasmetteva fiducia, ma anche qualcosa di indecifrabile.

Guidarono per ore. Non le fece domande personali. Parlarono del tempo, della musica. Poi la lasciò davanti casa. Il giorno dopo, lui era ancora lì, sotto le sue finestre.

E poi… sparì.

Qualche settimana dopo, Lesja scoprì di essere incinta. Poco dopo, il suo fidanzato morì.

Coincidenze?

Il telefono riappare
Pochi giorni dopo lo svenimento al cimitero, Lesja trovò una busta nella sua cassetta della posta. Nessun mittente. Dentro c’era lo stesso telefono. Ma stavolta spento.

Sul retro era incisa una frase:
“Ricorda quando è iniziato tutto”

Accese il dispositivo. Nessuna schermata iniziale, nessun rumore. Solo una data:
14 novembre, ore 03:14 — l’ora esatta della morte del suo fidanzato.
Sotto, una stringa di numeri. Coordinate geografiche.

Decise di seguirle.

Una casa ai margini della città
Le coordinate la condussero a una casa abbandonata. Vecchia, nascosta dagli alberi. Nessuno sembrava viverci. La porta era aperta. All’interno, odore di umidità e silenzio.

Nel seminterrato, una stanza piena di documenti, fotografie, cartelle. E il suo nome ovunque.

C’erano foto di lei, del suo fidanzato. E anche di quell’uomo sconosciuto che mesi prima l’aveva invitata a salire in macchina. Era lì, sullo sfondo, in molte immagini. La stava seguendo?

Ma non c’erano minacce. Nessun segno di violenza. Solo osservazione. Protezione.

Fine o inizio?
Lesja lasciò la città. Nessun saluto. Nessuna spiegazione. Ora vive altrove, sotto falso nome, in un piccolo villaggio.

Ha dato alla luce un bambino. Un maschio. Occhi blu. Uguali a quelli di quell’uomo.

Tiene ancora quel telefono, sempre spento. Ma ogni notte, alle 03:14, lo accende. E guarda lo schermo.

Non succede nulla. Ma lei sa che un giorno squillerà di nuovo. E questa volta sarà pronta.

Perché questa storia è diventata virale
Perché racconta qualcosa che molti hanno provato: la perdita, il mistero, la sensazione di essere osservati, guidati, forse persino protetti da forze invisibili.
È una storia di destino, intuizione, e di un amore che non finisce con la morte.

Per alcuni, è solo una leggenda moderna.
Per altri, è una verità che assomiglia troppo alla loro per essere ignorata.

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