C’è qualcosa di magico nei gesti delle nonne. Non serve che parlino molto: bastano i loro riti silenziosi, ripetuti negli anni, per trasmettere conoscenza, protezione, amore. Uno di questi riti, che ho visto infinite volte nella casa di mia nonna in Bielorussia, mi ha sempre incuriosito. Ogni sera, poco prima di andare a dormire, lei prendeva uno spicchio d’aglio, lo sbucciava, lo appoggiava su un piccolo piatto di metallo, e lo accendeva. Lo lasciava fumare lentamente per circa un quarto d’ora. E poi diceva semplicemente: «Adesso si può dormire in pace.»
Per anni non ho capito il senso di questo gesto. Lo consideravo solo una stranezza affettuosa. Ma quando ho iniziato a vivere da solo, e ho provato a farlo una volta, ho finalmente capito.
Una tradizione antica
La mia nonna non era una scienziata, né una donna che avesse letto libri di chimica o medicina. Ma conosceva la terra, l’aria e i piccoli segreti che si tramandano da generazioni. In molte zone della Bielorussia, bruciare l’aglio era (e in alcuni luoghi è ancora) una pratica comune.
— Serve a purificare — diceva. — L’aria, i pensieri, la casa.
Secondo le credenze popolari, l’aglio, una volta bruciato, non solo puliva l’ambiente da batteri e virus, ma anche da “energie cattive”, tensioni invisibili che si accumulano tra le mura.
Cosa succede quando bruci l’aglio?
All’inizio, si sente un odore pungente. Un misto tra fumo e spezie forti. Ma dopo pochi minuti, qualcosa cambia. L’aria diventa più leggera. Il respiro si fa più profondo. Alcune volte, scompare quella sensazione di stanchezza che avevi sulle spalle. È come se un velo venisse tolto.

Scientificamente, è noto che l’aglio contiene allicina, un composto dalle forti proprietà antimicrobiche. Quando viene riscaldato, parte di queste sostanze si diffonde nell’aria, aiutando a disinfettarla e migliorare la qualità dell’ambiente interno. In epoche in cui non esistevano spray o disinfettanti, era uno dei metodi naturali più efficaci.
Un gesto simbolico (ma potente)
In molte culture slave, bruciare l’aglio ha anche un valore simbolico. Si dice che protegga la casa dal “malocchio”, dalla gelosia, dai pensieri negativi. In alcune regioni lo si brucia alla vigilia del nuovo anno, o prima di un viaggio, o quando un bambino è malato.
Mia nonna diceva:
— Se l’aria è stanca, anche l’anima lo diventa. Ma l’aglio non mente. Lui sistema tutto.
Non ho mai saputo se parlasse seriamente o per poesia. Ma la verità è che, ogni volta che lo faceva, dormivo meglio. Mi sentivo protetto, anche se non capivo da cosa.
Come provare anche tu
Hai bisogno solo di:
Uno spicchio d’aglio (meglio fresco)
Un piccolo piatto di metallo o un contenitore resistente al calore
Un accendino o fiammifero
Sbuccia l’aglio, taglialo leggermente in superficie e accendilo da un lato. Lascialo fumare per circa 10–15 minuti in una stanza chiusa. Non deve bruciare con fiamma viva: solo fumare lentamente.
Quando hai finito, apri leggermente la finestra. E ascolta. Non l’odore. Ma come ti senti.
Perché lo faccio anch’io adesso
Vivo in città da molti anni. La mia casa è piccola, piena di tecnologia e di rumore invisibile. Ma ci sono sere in cui sento il bisogno di silenzio. Di qualcosa di autentico.
In quei momenti, taglio uno spicchio d’aglio, lo accendo e mi siedo in silenzio. È un piccolo gesto, ma è come se mia nonna fosse lì con me. Non con parole, ma con presenza.
È diventato il mio modo di “ripulire” la giornata. Non solo l’aria, ma anche i pensieri.
E ogni volta che lo faccio, mi ricordo che a volte, per sentirsi meglio, non servono farmaci, psicologi o viaggi lontani. A volte basta uno spicchio d’aglio, un po’ di fuoco e quindici minuti di silenzio.