Una studentessa povera ha sposato un ricco nonno sessantenne… Ma la prima notte di nozze, lui le ha chiesto qualcosa che ha lasciato Anna SCIOCCATA

Anna non aveva mai sognato la ricchezza. Studentessa semplice, sopravviveva a malapena tra lezioni universitarie e turni serali in un piccolo bar. Aveva conosciuto la fatica fin da bambina: suo padre era morto quando era ancora piccola, e sua madre lavorava giorno e notte per mantenerla. Niente nella sua vita era stato facile. Fino al giorno in cui incontrò lui.

Vladimir Alekseevich era tutto ciò che Anna non si sarebbe mai aspettata. Un uomo d’affari sessantenne, distinto, con i capelli argentati e uno sguardo triste ma profondo. Un giorno entrò nel bar dove lavorava, ordinò un caffè e rimase seduto fino alla chiusura, osservando Anna con discrezione. Tornò il giorno dopo. E poi ancora. Non fece mai avances sgradevoli, non usò mai parole volgari. Parlava. Ascoltava. Le regalava libri, fiori. Finché un giorno non la invitò a cena.

Le sue amiche la prendevano per pazza: «Hai perso la testa? Ha l’età di tuo nonno!» Ma Anna vedeva in lui qualcosa di più: sicurezza, rispetto, e una gentilezza dimenticata dal mondo moderno. Dopo tre mesi, lui si inginocchiò con un anello tra le mani. Anna disse sì.

Il matrimonio fu da favola: vestito bianco, champagne a fontana, limousine e giornalisti ovunque. I titoli dei giornali urlavano: «Studentessa povera conquista il cuore di un milionario!» Molti la giudicarono un’arrampicatrice sociale. Lei taceva. Sapeva la verità.

Ma ciò che accadde nella prima notte di nozze, nessuno lo avrebbe mai immaginato.

Anna era tesa. Mille pensieri le affollavano la mente: “Sarà romantico? Sarà strano? Vorrà… subito qualcosa?” Entrò nella camera matrimoniale con il cuore in gola. Lui era lì, seduto sul bordo del letto, con un bicchiere di vino in mano e un’espressione riflessiva.

— Anna, devo chiederti una cosa, — disse con voce bassa.

Lei si irrigidì. Temette il peggio.

— Certo. Dimmi, — rispose con un filo di voce.

— Non spaventarti. So che ti aspettavi qualcosa di diverso, — continuò lui. — Ma ti prego… stasera, resta semplicemente con me. Niente baci. Niente carezze. Solo tu e la tua storia. Voglio sapere chi sei davvero.

Anna lo fissò, incredula.

Non era uno scherzo. I suoi occhi erano sinceri. Non cercava il corpo. Cercava l’anima.

— Sei serio? — sussurrò lei.

Lui annuì. E in quell’istante, Anna capì che tutto ciò che dicevano di lui era falso. Non era un vecchio solo e ricco in cerca di una ragazza giovane. Era un uomo che sapeva amare.

Quella notte non ci fu passione. Ci furono parole. Confidenze. Lei raccontò della nonna che faceva i migliori dolci del mondo. Di quanto avesse paura del buio. Di come sognasse di diventare scrittrice. E lui l’ascoltò. Senza giudicare. Con gli occhi pieni di attenzione.

Sono passati tre anni da quella notte. Anna è diventata davvero una scrittrice. Il suo primo libro, «La Prima Notte», ha venduto milioni di copie. Racconta la verità: non della ricchezza, non della fama, ma dell’uomo che, nella loro prima notte insieme, le chiese solo una cosa — restare.

Oggi vivono in una casa sul mare. Ogni sera parlano come se fosse la prima volta. Lei è giovane. Lui è saggio. E l’amore — quello vero — non ha età.

E se pensi che questa sia solo un’altra favola moderna, ti sbagli.

Questa è la storia di come una sola richiesta può cambiare una vita intera.

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