Sembrava una mattina come tante. Il sole cominciava appena a riflettersi sulle acque tranquille del porto, e un gruppo di pescatori stava sistemando le reti. Famiglie passeggiavano sulla riva, i bambini correvano sull’erba ancora umida. Nessuno poteva immaginare che, nel giro di pochi secondi, il paesaggio sereno sarebbe diventato teatro di caos, fumo e urla.
Alle 06:42, due imbarcazioni di grandi dimensioni si sono scontrate violentemente al largo della costa. Un’enorme nave cargo, in arrivo dalla Turchia, ha urtato un battello passeggeri che trasportava decine di persone. La collisione è stata talmente potente da scuotere le finestre delle case sul lungomare. Chi era lì racconta che sembrava un terremoto marino.
Testimoni sotto shock
“Abbiamo sentito un boato spaventoso, poi una colonna d’acqua si è alzata verso il cielo”, racconta Anna, residente della zona. “Poi le grida. Gente che correva, bambini piangevano, tutti cercavano di capire cosa fosse successo.”
Un altro testimone, Marco, stava facendo jogging e ha ripreso l’intera scena con il suo smartphone. “Sembrava un film. Nessuno si muoveva per i primi secondi. Poi è iniziato il panico. Le persone sul battello gridavano aiuto, alcuni si lanciavano in mare.”
Bilancio provvisorio: feriti, dispersi e terrore
Secondo i primi dati forniti dalle autorità locali, sul battello passeggeri vi erano circa 60 persone. Al momento, 38 sono state tratte in salvo, di cui 11 in condizioni gravi. Cinque risultano disperse. Squadre di soccorso, vigili del fuoco, unità subacquee e ambulanze sono arrivate sul posto nel giro di minuti.
Il comandante della nave cargo è stato portato d’urgenza in ospedale per un attacco di panico, mentre l’intero equipaggio è stato posto sotto osservazione. Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio, ma emergono già i primi dettagli inquietanti.
Errore umano o tecnologia fallita?
Secondo alcune fonti riservate, potrebbe trattarsi di un malfunzionamento del sistema di navigazione del cargo. Altri sostengono che ci siano stati ritardi nella comunicazione da parte della torre di controllo. Quel tratto di mare era già stato segnalato più volte come pericoloso, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità.
Un ingegnere navale in pensione ha dichiarato: “Queste rotte sono sovraccariche. Con l’aumento del traffico marittimo e la crescente automatizzazione, basta un solo errore per provocare una tragedia.”
La risposta del governo
Il Ministro dei Trasporti ha convocato una conferenza stampa d’urgenza:
“Ci troviamo di fronte a una tragedia che poteva essere evitata. Faremo chiarezza. Le responsabilità saranno accertate e chi ha sbagliato pagherà.”
Intanto, il Presidente ha espresso cordoglio per le vittime e ha dichiarato il lutto cittadino per le prossime 48 ore. È stata inoltre avviata un’inchiesta nazionale sulla sicurezza delle rotte marittime.
Cosa accade ora
Le operazioni di soccorso continuano senza sosta. Le autorità hanno chiesto ai pescatori della zona di collaborare nelle ricerche dei dispersi. Il traffico marittimo è stato deviato e tutte le imbarcazioni nella zona sono state richiamate nei porti.

Nel frattempo, le immagini della collisione fanno il giro dei media internazionali. Intere famiglie attendono notizie di cari che non hanno ancora fatto ritorno.
Perché questa tragedia ci riguarda tutti
Questo incidente non è solo una tragica fatalità. È il segnale di un sistema che necessita urgentemente di maggiore sicurezza, investimenti e prevenzione. Troppa fiducia nelle tecnologie, troppa negligenza nei controlli umani. E quando le vite sono in gioco, ogni errore costa troppo.
Oggi è successo qui. Ma domani potrebbe succedere ovunque.